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mattia ares doraInizio le storie di questo blog con il racconto di una impresa diventata eccezionale quasi per caso, o forse resa tale dall’eccezionalità dei suoi protagonisti: Ares, Mattia e Dora. Ares è un American Staffordshire Terrier, ovvero un Amstaff nato a Reggio Emilia due anni e mezzo fa. Mattia è il suo padrone e di anni ne ha 25. Vive a Carozzo di Vezzano Ligure, in provincia di La Spezia. Dora è una beagle di circa un anno e mezzo, è in stato interessante (mi dicono che dovrebbe partorire nel giro di tre giorni) e sei mesi fa, era il nove maggio, è scappata dalle amorevoli cure della sua mamma umana, allontanandosi da Migliarina di La Spezia. Ormai la sua famiglia la credeva morta o, nel migliore dei casi, in una nuova famiglia. Certo non si sarebbe aspettata quello che è accaduto qualche giorno fa. Perché Mattia e Ares non solo l’hanno ritrovata tra i boschi, ma sono riusciti a trovare anche la sua famiglia. Parlo a due, non mi riferisco solo a Mattia, perché chiunque possiede un cane sa che in realtà si diventa una cosa sola: un “seizampe”, insomma. E questo team “seizampe” mi piace decisamente. Perché quando Mattia ha scoperto che i proprietari di Dora avevano promesso 400 euro a chiunque l’avesse ritrovata non ha voluto un soldo. Ha solo chiesto di fare conoscere Ares e l’eccezionalità (non a arescaso all’inizio del posto ho definito l’impresa e i protagonisti eccezionali) del suo cane e più in generale di Amstaff e Pitbull. Ecco perché ho scelto di inaugurare il blog con il racconto del salvataggio di Dora. Perché il Bullo è visto come il “cane assassino”, “feroce” e da “combattimento”. Il Beagle, invece, complici i fumetti di Snoopy e la vicenda Green Hill sono intesi come “cucciolotti da salvare”. In questo caso al Beagle ci ha pensato l’Amstaff. “Io e Ares siamo usciti che era mattina per la nostra consueta passeggiata- spiega Mattia- quando sono arrivato su una stradina acciottolata, dove ero certo che non ci fossero persone o altri cani, l’ho liberato per lasciarlo correre. Ares ha fatto diversi corsi di obbedienza e questo mi consente di lasciarlo andare, sempre con le dovute attenzioni e precauzioni. Ad un certo punto lui ha visto un fagiano e ha cominciato ad inseguirlo, fino a quando non è volato via. Eravamo in un vasto pianoro con un prato e un bosco. Ad un certo punto Ares è “andato in pista” (significa che ha fiutato qualcosa e si è messo a seguirne la traccia, n.d.m.). L’ho lasciato fare, anche perché procedeva lento, guardandomi e chiedendomi l’approvazione. Ho pensato avesse sentito l’odore di qualche animale morto. Invece, fatte alcune decine di metri, l’ho visto fermarsi e guardare verso una cagnetta sdraiata su un giaciglio di foglie che si è fatta da sola, sotto un olivo. Da allora Ares, pur avvicinandosi alla cagnolina, non si è più mosso. Ma ha continuato a guardarla. Sembrava una statua”. Mattia non sapeva di che cagnolina si trattasse e nemmeno della disperazione della sua padrona Daniela e dei suoi congiunti. “Lei è rimasta ferma- continua Mattia- mi sono immediatamente accorto che aspettava dei cuccioli. Ares non ha mosso un passo e ha continuato a guardarmi e a guardarla in modo amichevole. Quando mi sono avvicinato e l’ho accarezzata lui mi ha seguito ed ha fatto esattamente quello che ho fatto: l’ha leccata e coccolata. Le ha anche fatto più volte il cosiddetto “in chino da gioco”, cioè le si è messo davanti, si è abbassato e ha abbaiato invitandola a giocare. Lei, ovviamente, non poteva perché gravida. Però lo guardava e sembrava rassicurata dalla sua presenza. ares e dora 2Non ha mai pianto e spesso si è leccata le labbra. È un segno di tranquillità. A quel punto ho chiamato un mio carissimo amico: Diego, che è un volontario, amante dei cani e degli animali in genere. Mi ha chiesto di mandargli una foto della Beagle. Nel giro di pochi secondi mi ha richiamato dicendomi che si trattava di Dora, scomparsa mesi prima da casa. Così mi ha dato il numero di Daniela”. In pochissimo tempo la proprietaria di Dora e sua madre, non senza alcune difficoltà logistiche dovute all’abbigliamento (non si aspettavano che la piccola fosse nel bel mezzo di un bosco) sono arrivate. “A quel punto lei si è alzata- sottolinea Mattia- ed è andata verso la sua padrona. È stato incredibile. Pensavo che non sarebbe riuscita dato l’avanzato stato di gravidanza. Invece ha fatto quasi 200 metri per raggiungere Daniela. Non sono un tipo che ama commuoversi, ma non posso nascondere che ho versato qualche lacrima di gioia”. Dora nel passato era stata avvistata più volte ma è sempre scappata. Solo Ares, con il suo sguardo rassicurante, è riuscito a trattenerla. Bentornata piccola! Dora aspetta ben otto cuccioli, di padre ignoto.